Una Lettera d’Amore per Te

Ciao, sono io, ti ricordi di me?

È mattina presto, ho portato fuori le cagnoline per la solita passeggiata, ho controllato la posta e ho bevuto un pessimo caffè, dovrò cambiare marca, il 100% arabica era più buono di questo 100% brodaglia.

Sto scrivendo 3 libri in una sola volta, se non fosse stancante passare da una trama all’altra sarebbe abbastanza divertente. A fine giornata devo controllare i documenti per ricordarmi come mi chiamo ma è il rischio del mestiere. Una cosa che però non dimentico mai… sei tu.

Sei sempre nei miei pensieri, in ogni piccolo gesto quotidiano, ed ecco che mi taglio un dito mentre affetto le carote, mi brucio mentre inforno le patate e scrivo il tuo nome sui miei quaderni come se avessi 15 anni.
Spesso accompagni i miei movimenti e le mie decisioni, mi sembra di vivere dentro un fiume trasportata dalla corrente, senza sapere né dove sto andando, né quando arriverò in questo oceano sconosciuto.

Ho fatto cambiamenti drastici, ho stravolto routine, cestinato zone comfort, innaffiato piante lasciate morire per dar loro una nuova possibilità, la stessa che mi sono concessa anch’io.
Ne siamo uscite insieme, abbiamo avuto un gran coraggio, guarda quanta strada abbiamo percorso non ti sembra di avere 100 anni?
Quanta vita dietro di noi, quante donne siamo state io e te?
Devo continuamente guardarmi indietro per ricordarmi di quanto tu sia stata importante.
Lo so, il mio biasimo spesso ti ha ferita, e ti sei sempre sentita in dovere di fare di più, di essere di più, perché essere te stessa non bastava mai. Se non ero io a farti sentire inadeguata ci pensava qualcun altro. Mi dispiace tanto amore mio.

Ti scrivo proprio per questo, per dirti che non hai bisogno di essere di più, e che vai bene così come sei.
Tu sei abbastanza!
Rilassati, anzi, rilassiamoci facciamo un bel respiro, perché non dobbiamo dimostrare niente, né a noi stesse né tanto meno agli altri.
Va bene sentirsi confuse, tristi, e possiamo essere un disastro e amare questo disastro perché è perfetto.
Un disastro perfetto come siamo noi.

Fai un altro respiro, lo facciamo insieme, trova una posizione comoda e ascolta… non esiste nessuna performance, nessun luogo da raggiungere, nessun posto nel mondo, non devi essere speciale o migliore, ma solo così come sei. Lo diciamo insieme, sei pronta? Dai, a voce alta, uno… due… tre: vado bene così come sono!

Se l’Esistenza ci ha creato in questo modo significa che è ok!
E allora va bene essere goffe, a volte ridicole, tal altre noiose, spesso sciocche, romantiche, fiduciose, fragili, incazzate, sorridenti e imbarazzanti.
Totali, senza sconti, con tutto il nostro Essere. Spontanee, vere!

Lo senti il sollievo? La senti la liberazione?
Io sì, è forte, erotica, sensuale, catartica, tantrica! Cerco una musica adatta, voglio tamburi scatenati e incalzanti come un orgasmo, ora si balla! Fai lo stesso, cerca una musica che ti fa sentire viva e balla, celebrati e ricordati che sei amata!

Con amore…

Io e Te

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Il Fuoco di Berkana

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ENRICA ZERBIN, nata e cresciuta tra campagna, fiume e mare, dove ha scoperto la magia dei cicli lunari e appreso l’uso delle erbe medicamentose delle campagne, insieme agli antichi rituali legati alla Dea e agli elementi; eredità delle sue antenate.
Ricercatrice e studiosa di miti e leggende (con particolare interesse per l’antica saggezza nordica), della simbologia di varie culture, degli archetipi, del Sacro Femminile e della Grande Dea fino allo sciamanesimo.
Iniziata alle Rune tramite l’Elemento Acqua; aiuta con questo importante strumento a svolgere un profondo lavoro di lettura dell’ombra e delle memorie nascoste.

Nel dicembre del 2015 esordisce col suo primo romanzo, Tu Mi Hai Salvato La Vita, edito da Cinquemarzo: una storia sull’importanza degli avi e la saggezza degli anziani, dell’amore nato in circostanze impensabili e bizzarre sincronicità.
Nel 2019 esce il suo secondo libro, La Danza Del Seme Selvaggio, rocambolesco viaggio di due donne non più giovanissime che si trovano, loro malgrado, a dover stravolgere la loro vita e a lasciare la famigerata zona comfort.
Un iniziale dramma si trasforma, per Anthea e Miriam, in una straordinaria avventura tra i sentieri alpini, con la sola guida di una mappa disegnata da una misteriosa vecchia guaritrice.

Nelle sue opere al femminile, sottolinea l’importanza del viaggio, che sia mistico o fisico, per superare i limiti imposti da società e credenze sbagliate a cui la donna ha dovuto sottostare per secoli.

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