Buona Cacca a Tutti!
“Ho scritto questo libro per potervi fornire la conoscenza necessaria che vi permetterà di seguire autonomamente un’alimentazione sana.
Voglio mostrarvi soprattutto grazie a quali semplici rimedi riuscirete a controllare la vostra digestione: da una parte attraverso il vostro comportamento alimentare (spesso basta anche solo masticare bene per ottenere straordinari benefici), dall’altra grazie ad un programma detox per il vostro intestino della durata di dieci giorni.
Nella mia più che ventennale esperienza nella diagnostica e terapia ho fatto le mie migliori esperienze con questo metodo: l’intestino si placa e si riprende, una via ideale, non solo per rendere l’intestino felice, ma anche per prevenire le malattie.
Desidero soprattutto mettervi in condizione di poter decidere autonomamente quali siano gli alimenti più indicati per voi e quali invece fareste meglio a evitare.
Molto semplicemente perché non vi fanno bene, vi procurano gonfiori o fanno diventare le vostre feci una massa maleodorante”.
Dottor Adrian Schulte
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Nel libro del dottor Schulte è illustrato e spiegato lo speciale “Programma Detox Intestinale di 10 giorni”
All’interno di ognuno di noi c’è una sorta di hard disk, un organo importante che ha la responsabilità di digerire ed elaborare adeguatamente tutto quello di cui ci nutriamo: l’intestino.
L’intestino è un organo chiave, fondamentale per il nostro benessere ed in gran parte al mantenimento e al miglioramento della nostra salute fisica e mentale.
Solitamente non ce ne prendiamo cura come meriterebbe e questa noncuranza può essere causa di tanti problemi.
Il dottor Adrian Schulte, dopo più di 20 anni di esperienza sul campo, ha individuato in modo chiaro le cause principali che portano il nostro intestino a lavorare male o troppo.
Un intestino sano dipende da quello che mangiamo e da come lo ingeriamo: spesso, infatti, ci nutriamo troppo, troppo velocemente e troppo spesso!
Il metodo di disintossicazione proposto dal libro permette in modo semplice di concedere un pò di calma e sollievo a questo organo meraviglioso!
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Leggi un Estratto del Libro:
“Gusto e olfatto
Le nostre cellule consumano energia e per poterne avere a disposizione dobbiamo nutrirci. Per un gourmet ciò non suona sicuramente molto convincente e sarebbe un peccato se riducessimo il nostro cibo a un livello esclusivamente fisico. Di fondo, però, questa è effettivamente la nostra forza motrice.
Ma chi ci dice che cosa ci fa bene e che cosa no? Che cosa è meglio comprare e che cosa no? Sono i nostri organi sensoriali a decidere.
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In tutti i Paesi tedescofoni è quasi esclusivamente l’occhio a decidere. Nei Paesi mediterranei a questo senso, spesso, si aggiungono il tatto e l’olfatto. Compriamo e mangiamo frutta e verdura di qualità migliore se la nostra centrale di comando, il cervello, riceve quante più informazioni possibili attraverso gli organi sensoriali. In Francia ciò si apprende a scuola, le Classes du Goùt (lezioni di gusto) sono una presenza fissa nella didattica scolastica. Queste permettono di allenare, fin da piccoli, vista, tatto e olfatto in modo tale da riuscire poi in seguito a comprare e gustare correttamente. Ammettiamo pure che, qui da noi, toccando e annusando frutta e verdure prima
di pagare non ci facciamo sicuramente degli amici. Sarebbe però sensato. Si scoprirebbe così che un pomodoro raccolto prima della maturazione in Olanda o in Spagna ha percorso sì una lunga strada, ma non ha mai iniziato ad avere un qualche odore. Se poi però alla fine decidessimo di portare a casa quel pomodoro scopriremmo che non ci siamo neanche col sapore.
Quando poi il piatto a base di pomodori è pronto, dopo l’olfatto entra in gioco il gusto: 10.000 papille gustative, più che in ogni altro animale, ci aiutano a giudicare correttamente. Un gatto ne ha appena 500. Questi animali sono carnivori. A loro non verrebbe mai in mente di consumare radici, verdure, funghi o cereali. Per questo motivo non hanno bisogno di papille gustative per questi alimenti che distinguano se sono buoni o no. Inoltre i gatti possiedono un senso dell’olfatto ben formato e ben allenato che lavora già prima di quello del gusto. Se si mette sotto il naso di un gatto qualcosa di avariato, arriccia il naso e si allontana. Anche noi, se utilizzassimo il naso, ci potremmo risparmiare delle intossicazioni alimentari. Pensate a cozze o a ostriche avariate oppure a carne andata a male. Ce ne accorgiamo già dall’odore.
Olfatto e gusto sono strettamente correlati. Sicuramente vi sarà già capitato di avere un raffreddore e di non riuscire più a respirare bene. Anche l’esperienza del gusto durante il pasto è stata sicuramente insoddisfacente. Oppure otturatevi il naso mangiando: non riuscite quasi più a sentire alcun gusto.
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Come possiamo però far diventare le papille gustative dei veri e propri fuochi pirotecnici? Per utilizzare il gusto, nella scelta degli alimenti, o, più semplicemente, per assaporare, bisogna tenere il cibo il più a lungo possibile in bocca. Mordere 2 volte e inghiottire non è sufficiente ad attivare le papille gustative. Se queste però sono attive e il cibo ci piace, allora avviene qualcosa di incredibile: il cervello rilascia dopamina, serotonina e oppioidi endogeni. Si tratta di semiochimici che, dopo il pasto, ci fanno sentire non solo sazi ma anche soddisfatti.
Purtroppo il gusto non si lascia prendere in giro facilmente. Un alimento per noi sano e di qualità ha anche un buon sapore. E in questo caso ci accorgiamo che abbiamo fatto la scelta giusta. Ma agli alimenti che in seguito alla loro preparazione industriale hanno perso il loro gusto, o che forse non ne hanno mai avuto uno, vengono aggiunti dei sapori, i cosiddetti aromi.
Da molti decenni l’industria alimentare lavora secondo questo criterio. Senza questi aromi, la maggior parte degli alimenti che al giorno d’oggi consumiamo non arriverebbe mai sulle nostre tavole. Se si assaporasse questo cibo, dunque masticandolo bene e tenendolo a lungo in bocca, ci si accorgerebbe che il gusto degli aromi svanisce in fretta, a differenza di quanto accade con il sapore di un alimento di qualità e sano. Sarebbe così facile distinguere. Dovreste davvero provarci una volta!
Il gusto riesce a fare molto di più: avvia la digestione. Se assaporiamo qualcosa di dolce si stimola il pancreas a produrre insulina; questa ci serve per sfruttare lo zucchero che assumiamo con gli alimenti. Ma attenzione, le riserve di grassi, che alcuni vorrebbero eliminare così volentieri, non vengono più consumate se l’insulina è al lavoro. Il consumo dei grassi viene bloccato. Non sarebbe infatti molto economico intaccare le riserve di grassi se è in arrivo zucchero ricco di energia. Dunque, mangiare qualcosa di dolce tra i pasti ha un doppio effetto negativo sul bilancio energetico.
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Possiamo star sicuri che anche con le altre sensazioni del gusto viene avviata la digestione. Seguitemi in un pensiero interessante: mangiamo uno yogurt con un aroma artificiale alla fragola, quindi con un aroma di fragola. Gli operai che sono sotto, alla catena di montaggio della digestione, vengono informati e prendono in mano gli attrezzi necessari per digerire le fragole. Purtroppo però ricevono tutto il possibile ma non la frutta che si aspettavano. Sugli effetti che questo inganno provoca non sappiamo praticamente niente. Ma è facile immaginare che un operaio con gli attrezzi sbagliati in mano, dopo un po’, sia decisamente frustrato e che non abbia più tanta voglia di venire a lavorare. Quando poi arriva di nuovo una fragola vera, la risposta potrebbe essere uno sciopero dell’intestino.
In conclusione: nella scelta e nel consumo degli alimenti utilizzate sempre tutti i sensi di cui disponete, non solo avrete più soddisfazione mangiando, ma ne approfitterà anche la vostra salute.”.
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Alessandro Castiglione, il fondatore di naturagiusta insieme ad un amico , è da sempre interessato a tutte le visioni filosofico-spirituali, ispirato in particolare dall’incontro con Padre Anthony Elenjimittam ed il suo “eucumenismo cosmico”. Ha gestito per anni nel centro di Genova, il negozio di arredamento etnico orientale, con libreria specializzata in tematiche spirituali, Unsolocielo. In particolare ha approfondito lo studio e la pratica dello sciamanesimo tolteco tramandato da Carlos Castaneda, varie tradizioni gnostiche, il mondo orientale: yoga, taoismo, buddismo zen ed anche molti maestri moderni, come Rudolf Steiner ed Osho. Oltre a gestire naturagiusta, con cui vuole promuovere contenuti e prodotti positivi ed evolutivi, dopo un periodo trascorso nell’Ecovillaggio di Findhorn nella primavera del 2011, si è appassionato al mondo delle energie rinnovabili e pulite, di cui si occupa direttamente in Liguria come consulente di risparmio energetico. Ama vivere e lavorare nella Natura.
Nello stesso periodo, dall’esperienza del negozio è nata l’associazione culturale ononima, che si occupava di promuovere e gestire attività olistiche a 360° sempre nel cuore di Genova.
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